SANTOREGGIA NR.500 SEMI

€ 1,00

Disponibilità: -

SANTOREGGIA - SATUREJA

Moltiplicazione della Santoreggia

La santoreggia annuale si riproduce per seme. La varietà perenne, per talea estiva o per divisione dei cespi in primavera e autunno e anche per talea.

Moltiplicazione per seme

La semina si effettua in primavera o in autunno direttamente in piena terra. I semi vanno sparsi sulla superficie del terreno e leggermente pressati con le mani per farli aderire ad esso.

Quando le piantine hanno raggiunto un’altezza di circa 10 – 15  cm, è opportuno diradarle distanziando le piante  ad una trentina di centimetri l’una dall’altra.

La semina della santoreggia può essere fatta anche in semenzaio tra febbraio e marzo e le nuove piante vanno trapiantate in aprile. In entrambi i casi il terreno di semina va annaffiato regolarmente fino allo sviluppo delle piante.

Propagazione per divisione dei cespi

La santoreggia si può moltiplicare anche per via vegetativa dividendo il cespo più rigoglioso e cresciuto in più porzioni aventi ciascuna radici ben sviluppate.  Tale operazione va fatta a svolgere in primavera oppure dopo l’estate.

Propagazione per talea

Questo tipo di moltiplicazione agamica che assicura come quella della divisione dei cespi piante identiche a quella madre è facile e si attua esattamente come nel rosmarino, timo, salvia e tante altre piante ornamentali e non. ecc. Con forbici ben affilate e disinfettate, si recide un ramo semi-legnoso dalla pianta madre, lungo 12-15 cm. una dozzina di centimetri. Il ramo o i rametti recisi vanno ammollati vanno lasciato in acqua qualche giorno e poi interrati in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali mantenuto sempre umido fino all’avvenuta radicazione. Si lasciano irrobustire le radici e solo successivamente le nuove piante potranno essere trapiantate a dimora definitiva nel terreno o in vaso . La moltiplicazione della Santoreggia per talea talea va fatta in autunno per trapiantare nell’orto la piantina radicata a primavera.

Impianto della Santoreggia e consociazioni

Il trapianto si effettua in primavera  in terreno soffice e ben lavorato. In vaso generalmente è sufficiente una sola pianta mentre nell’orto si potranno impiantare piantine a distanza almeno di 25-30 cm di distanza sulla fila e 50 – 60 cm tra le file.

Se coltivata nei pressi di alberi da frutto ne favorisce l’impollinazione in quanto attrae vari insetti pronubi e se consociata con le colture di legumi, fagioli o fagiolini e fave, li protegge dall’attacco degli afidi funzionando da repellente naturale.

Potatura o cimatura

Le varietà perenni richiedono una decisa potatura ogni due anni per il mantenimento della forma e per favorire l’emissione dei nuovi getti e l’incespimento basale.

Raccolta

Le foglie fresche vanno raccolte al momento. Per la conservazione invece la raccolta si effettua in piena fioritura.

Conservazione della Santoreggia

Per conservare la santoreggia e poterla poi usarla in inverno, un metodo di conservazione pratico e sbrigativo  è l’essiccazione delle parti utilizzabili della pianta. Si recidono i rametti, si raccolgono in mazzi e si mettono ad essiccare all’ombra in luoghi asciutti e ben ventilati chiusi in sacchetti di carta come si fa per l’origano ed altre piante officinali. Infine si riducono in pezzetti grossolani e si conservano in barattoli di latta in un luogo al riparo della luce e privo di umidità.